

Mandarini a... strati >Lo scorso agosto, durante un viaggio a Taiwan, addentrandomi casualmente nel 'Metro Mall 'della metrò di Taipei, feci una scoperta antropologica: alla stratificazione urbana, direttamente proporzionale al prestigio, e alla tasca, dei suoi ventitrè milioni di abitanti, corrispondeva una geografia umana sempre più variegata e bizzarra.
I piani , o meglio gli strati , sotto alla metropolitana che si snoda -per una lunghezza di oltre due miglia- da Zhonghshan Road a Civic Boulevardd sino agli accessi dei noti magazzini 'Mitsukoshi' e 'Breeze' sono due, i B1 e B2, ma la maggior parte dei visitarori stranieri li ignorano.
Il B1 , scenograficamente presentato con cascate zen, scale mobili e tapis roulants, negozi monomarca e parlors multinazionali come KFC o Donut House è
il più frequentato da pendolari, studenti, qualche uomo d'affari accompagnato dalla guida personale, attratto dagli sconti nell'elettronica o telefonia, e qualche daikan, i nuovi ricchi cinesi.
Mentre il B2 , dai soffitti bassi (allungandosi un uomo di un metro e ottanta li tocca) dai corridoi stretti ed angusti, crude luci al neon alternate a zone buie, untume sulle pareti ti dirotta su una giungla di banchi, colmi di merce che occhio umano abbia mai conosciuto, dai rimedi della medicina cinese-raccappriccianti per il gusto occidentale (persino feti di mammifero in formalina )- a romantiche passamanerie e stole di seta, damaschi, broccati, amuleti, gemme, giare di grappa cinese al cobra scorpioni o rospi e gli immancabili uccellini in gabbia da liberare per ingraziarsi le divinità shintoiste(poco importa che vadano a triturarsi nelle pale dei condizionatori).
Un odore che un naso di Fragonard definirebbe... 'fecale' (!) impregnava l'ambiente, ma -a giudicare dall'appetito degli avventori di spiedini di rane e zuppe di serpente (con occhi di anfibi belli bolliti ), dalla disinvoltura delle passanti intente a scegliere cosmetici e profumi, tale olezzo è culturalmente accettato.
Questuanti randagi, venditrici orbe vestite di stracci vendono biglietti della lotteria nazionale, bambini disabili in carrozzella fanno da ambulanti per dieci ore al giorno... mi indigno di questo antro infernale ( chissà perchè in superficie non li fanno salire ) , ma la loro dignità e tenacia smontano i pregiudizi occidentali sulla loro presunta inferiorità: sanno fare affari come gli altri commercianti, non per pietà.
Un vociare diffuso di imbonitori e cantastorie fa da colonna sonora allo shopping continuo di questi sub-tuguri dalle undici alla mezzanotte, sette giorni su sette, festività incluse.
Un - crack !- sinistro
Alzai la cornetta del più vicino telefono pubblico( il cellulare così sottoterra non aveva campo) per chiamare l'hotel e farmi spiegare come rientrare ma ..un esercito di 'blatte orientalis' (specie sospetta del contagio da polmonite atipica in Cina ) si inerpicarono lungo il filo, passando per il mio gomito, diradandosi fulminee al muro, costringendomi alla fuga.
Annaspai e sgomitai tra la folla, alla ricerca dell'ascensore per riemergere e, quando lo trovai, notai il tasto ' B3 ' che mi fece sobbalzare: ma come,
Siccome la curiosità è femmina mi catapultai al capolinea degli inferi.
Buio, bidoni con mucchi di cartoni accattastati, e, in lontananza, la luce che indica l'inizio dei banchi e l'immancabile ronzìo della filodiffusione.
Il puzzo, qui davvero insopportabile, fece decidere il mio stomaco: risalii in superficie.
Così dello strato più basso dell'ordine sociale delle genti mandarine, hakka e han che compongono il melting pot di Taipei mi rimarrà un mistero.